Via De Amicis Milano, dal libro Cuore fino al giorno d’oggi

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1990
via De Amicis
via De Amicis

Quella del 17 ottobre 1886 è una data importante, perfino decisiva, nella storia della letteratura italiana e mondiale. Uscì nelle librerie Cuore, romanzo per ragazzi edito dai fratelli Treves, Giuseppe ed Emilio, che dimostrarono certamente ottimo intuito nella decisione di pubblicarlo. 

L’autore Edmondo De Amicis diede all’opera la forma di un diario fittizio di un bambino di terza elementare che narra lo svolgersi del proprio anno scolastico: ciascun capitolo riporta un titolo, riferito al tema trattato. In poco tempo il libro fu ristampato per decine e decine di volte con traduzioni in tantissime lingue. 

Curiosamente, Edmondo De Amicis, a cui Milano dedica una via, iniziò la sua carriera in tutt’altro campo. Difatti, ricoprì il ruolo di ufficiale dell’Esercito partecipando pure a importanti battaglie durante la terza guerra d’indipendenza, compresa quella celebre di Custoza. Qui il Regno d’Italia fu sconfitto dagli austriaci. 

Congedatosi dalle armi, Edmondo abbracciò la carriera giornalistica, ritrovandosi spesso da inviato in zone calde. Un esempio la “presa di Roma” nel 1870; malgrado abbia scritto parecchi romanzi, il grande pubblico lo ricorderà principalmente per aver dato forma e anima a “Cuore”. 

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Via De Amicis: unite le strade del Ponte de’ Fabbri e della Vittoria

La strada assunse il suo nome intorno alla metà degli anni ‘10, sostituendo il precedente (via Vittoria) che, al tempo dell’unità d’Italia, prese a propria volta il posto della Strada del Ponte de’ Fabbri e della Strada della Vittoria, unendole fra loro. 

La Strada della Vittoria partiva dal ponte di Porta Ticinese e raggiungeva la Pusterla del Fabbri, appena passato il ponte degli Olocati; il secondo tratto dalla Pusterla proseguiva fino al ponte di San Vittore. Su delibera del consiglio comunale, nel 1900 venne demolita la Pusterla. Presumibilmente in vista della già stabilita copertura della cerchia interna del Naviglio e allo scopo di favorire lo sbocco da via Cesare Correnti in corso Genova. In concomitanza, tutte quelle parti architettoniche con l’evoluzione della città scomparvero. 

L’arco della pusterla fu spostato al Castello Sforzesco. Presso uno dei luoghi simbolo del capoluogo lombardo è collocato ancora oggi, sebbene in una posizione diversa dalla originaria. Inizialmente montato nel Cortile Principale, fu poi trasportato all’interno delle sale apposite, e più esattamente all’ingresso del Museo d’Arte Antica.  

 

La scultura di Cesare Correnti

Proprio dinanzi alla Pusterla del Fabbri – inclinata rispetto all’ortogonalità delle altre strade – si diramava la via Olocati che, insieme alla via Vallone, costituisce oggi la via Conca del Naviglio. Il 23 giugno 1901 venne inaugurata la scultura ritraente il patriota e statista Cesare Correnti, realizzata da Luigi Secchi. 

Quasi contestualmente la via dal Carrobbio alla pusterla fu intitolata a Cesare Correnti, politico occupatosi principalmente dell’area economica durante i governi Lanza e Ricasoli; quindi sostituì il nome di contrada (e poi via) San Simone, attinta da una chiesa – ss. Simone e Giuda – soppressa nel lontano 1787. 

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Santa Maria della Vittoria

La Via de Amicis presenta pure un dettaglio caratteristico visibile ancora ai giorni nostri: l’appendice dell’edificio sull’angolo con la via Cesare Correnti, miracolosamente rimasta intatta nei secoli. Un elemento di spicco della via De Amicis è poi la alla chiesa medievale di Santa Maria della Vittoria. Molto probabilmente conferì il nome alla strada prima di chiamarsi De Amicis. Ad onor del vero, ci sono opinioni discordanti in merito, in quanto stando ad una seconda ipotesi le origini andrebbero addirittura fatte risalire all’epoca di Ludovico il Bavaro nel Trecento. 

Santa Maria della Vittoria in via De Amicis Milano
Santa Maria della Vittoria in via De Amicis Milano

Il luogo di culto era parte integrante di un convento soppresso nel 1799, le cui prime testimonianze risalgono al XIII secolo; nel tempo – come spesso accade – l’intero complesso subì sostanziali modifiche: il convento si trasformò in abitazioni e la chiesa fu “troncata”, sulla falsariga di San Giovanni in Conca. L’unico lasciato di allora è rappresentato dall’abside della chiesa, originariamente dalla pianta rettangolare, con un’unica navata, che copriva una superficie ben più ampia. 

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Via De Amicis: lo scontro del 14 maggio 1977 

In riferimento invece alla storia recente, nel corso degli anni di piombo Paolo Pedrizzetti scattò la famosa immagine di Giuseppe Memeo. L’ex terrorista fu immortalato, con il viso parzialmente coperto da passamontagna, mentre punta la pistola alle Forze dell’Ordine, durante lo scontro di via De Amicis del 14 maggio 1977. 

La manifestazione, svoltasi due giorni dopo l’uccisione di Giorgiana Masi e l’arresto di Cappelli e Spazzali, due avvocati di Soccorso Rosso, fu organizzata in segno di protesta contro la repressione: condusse alla morte dell’agente di polizia Antonio Custra.