Parco Cassinis Milano o parco delle Rose a Milano Rogoredo

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parco Cassinis MIlano
parco Cassinis MIlano

Milano non significa solo finanza, residenze lussuose e negozi di grandi marchi. Basta entrare in alcuni quartieri per capire immediatamente che nel capoluogo lombardo si nasconde un’altra realtà, decisamente meno felice. O in luoghi tipo il Parco Cassinis. Noto anche come Parco delle Rose, è intitolato a Gino Cassinis, rettore del Politecnico, sindaco di Milano dal 21 gennaio 1961 alla sua morte, il 13 gennaio 1964, nonché presidente dell’Accademia dei Lincei. 

Un ruolo di notevole prestigio, infatti l’accademia è uno degli enti scientifici più antichi d’Europa. Fondata a Roma nel 1603 da Federico Cesi, Johannes van Heeck, Francesco Stelluti e Anastasio De Filiis, mira a organizzare una serie di incontri relativi allo sviluppo delle scienze.

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Parco Cassinis: realizzato su un’area precedentemente appartenuta all’abbazia di Chiaravalle

Il Parco Cassinis è stato realizzato a Rogoredo su un’area precedentemente appartenuta all’abbazia di Chiaravalle. Qui a partire dall’XI secolo i monaci diedero il via a una serie di bonifiche e coltivazioni a riso dopo la metà del XVI e conosciuta anche come Porto di Mare. 

Dal 16 agosto 1819 Milano era collegata al mare Adriatico, dal momento in cui fu inaugurato e definitivamente aperto al naviglio Pavese. Inoltre, fino alla costituzione del Regno d’Italia si cercò in diverse occasioni di collegare direttamente il lago Maggiore e Venezia con regolari linee a vapore. A prescindere dalla tipologia dei natanti, i traffici erano comunque intensi. 

Al loro ennesimo sviluppo si evidenziarono due notevoli problemi tecnici: il porto della Darsena di Porta Ticinese da decentrare e la sezione dei canali. Successivamente, le finanze del Regno non permisero di sostenere investimenti tanto onerosi. Anche perché, a causa della recente caduta dei confini, la rete dei trasporti era frammentata. Il Lombardo-Veneto aveva poi una rete ferroviaria e viaria orientata da ovest a est, mentre le risorse disponibili dovettero essere indirizzate prevalentemente ai collegamenti nord-sud. 

Lo sbocco diretto sul mare una questione di primaria importanza

Lo sbocco diretto sul mare era una costante del pensiero politico-economico fin dal Medioevo o persino dall’epoca romana. Allora la Vettabbia, navigabile, permetteva di raggiungere il Po e il mare Adriatico attraverso il Lambro. Al termine dell’Ottocento, l’aggiornamento tecnologico avvenne su pressioni di politici e imprenditori. Nel 1907 l’amministrazione comunale approvò un progetto che prevedeva il rifacimento completo della navigazione Po-Svizzera. In tale ambito, sull’area dell’attuale Parco Cassinis doveva sorgere il nuovo porto. 

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Aperto nel 1919, il cantiere diede luogo a un bacino d’acqua. Contestualmente i lavori, sia lungo il canale sia “in porto” furono interrotti e ripresi svariate volte. A Rogoredo aprì uno stabilimento balneare e una nuova piccola zona di pesca. 

Il più naturale parco cittadino

Fra tutti i parchi cittadini, il Cassinis è il più naturale. Un vasto prato ondulato (a causa dei riempimenti), boscato solo in parte a nord, parallelamente al raccordo per l’autostrada del sole verso San Donato Milanese. Ha una strada asfaltata che ne definisce la mezzeria e non è cintato. Tra le specie di alberi presenti si segnalano l’acero, la quercia, il platano, il tiglio, la robinia, l’ontano, l’ontano il salice piangente. 

L’ampia area verde del Parco Cassinis, accerchiata da quartieri “difficili”, è da tempo oggetto dell’opera di riqualificazione di Comune e Italia Nostra. Dall’associazione Casa per la Pace hanno perciò avviato l’idea di “usare la bellezza per far conoscere il parco e invitare i cittadini a viverlo”. Come prima cosa la via d’ingresso al parco ha previsto un enorme murales di 300 mq che descriverà il paesaggio nascosto dal muro. 

Parco Cassinis: un tassello della riqualificazione

“Sarà un tassello della riqualificazione di tutta l’area di Porto di Mare”, ha commentato l’assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino. “Si tratta di un intervento di ripristino collettivo fatto solo da cittadini, non ci sono artisti o writer esperti”, ha sottolineato Mercedes Mas della Casa per la Pace. A occuparsene pure ragazzi condannati per piccoli reati a lavori di pubblica utilità. 

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“La riqualificazione dei quartieri passa anche e soprattutto dalla socialità e dalle iniziative capaci di costruire bellezza – ha dichiarato Majorino -. Il festival ha proprio questo scopo in una zona complessa in cui abbiamo intensificato la presenza delle istituzioni e avviato un dialogo con le associazioni del territorio, e quest’iniziativa è una delle più interessanti perché fa in modo che i cittadini comincino a riappropriarsi di un luogo, il parco Cassinis, che al suo interno ingloba il boschetto di Rogoredo, spesso ricordato solo per vicende di cronaca nera, per il riscatto del quartiere”.