Casa Atellani Milano: la storia di un vigneto e Leonardo da Vinci

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Casa Atellani Milano
Casa Atellani Milano

Casa Atellani è un palazzo Quattrocentesco sito a Milano, in corso Magenta n. 65-67. È la storia di un vigneto che, nel 1498, Ludovico il Moro regalò a Leonardo Da Vinci, durante i lavori dell’ultima cena nell’ex refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie. 

 

Gli Atellani, o della Tela, da cui prende il nome la stessa casa, modificata nel corso dei vari secoli, erano una famiglia di diplomatici o cortigiani, originari della Basilicata, emigrati al nord nel XV secolo, al servizio dei duchi di Milano, di Ludovico il Moro e degli Sforza. Il Moro aveva acquistato otto anni prima due palazzi dai nobili Landi di Piacenza, donati al cavaliere Giacometto di Lucia dell’Atella, suo consigliere, come segno di fedeltà. Obiettivo creare un “quartier generale”, un tempo Borgo delle Grazie, per le persone rimastegli più accanto. 

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Passarono così anni finché, nel 1919, Ettore Conti, magnate e industriale, decise, osteggiato dalla moglie che reputava il luogo una topaia, di assicurarsi la dimora. L’architetto Portaluppi, genero di Conti, abbatté il muro divisorio delle due case e se ne “inventò” una sola, unendo le due corti preesistenti grazie a un nuovo atrio porticato, sotto il quale era presente l’accesso all’appartamento padronale. 

 

Grazie al progetto di ristrutturazione, che confermò testimonianze e affreschi dell’epoca, l’abitazione riguadagnò il suo antico splendore. La pianta venne riequilibrata intorno a un inedito asse porticato che giunge fino al giardino interno. In fondo al primo cortile, Portaluppi riportò tre muri di affreschi alla luce, probabilmente dipinti nel 1533, in occasione delle nozze tra Cristina di Danimarca e Francesco II Sforza; lungo le pareti del secondo cortile sono esposti altri oggetti d’epoca, quali le arcate e lo sporto del primo piano. 

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Attorno al portale su corso Magenta, Portaluppi sottoscrisse il progetto con il cancello, su cui disegnò il motivo dell’orifiamma, e con le finestre a triangolo polilobato. Il fronte e il volume su strada attuale sono frutto del processo di ricostruzione attuato nel secondo dopoguerra, per rimediare alle distruzioni provocate dai bombardamenti angloamericani nell’agosto del 1943. L’architetto risiedeva nell’appartamento al piano terra, proprio in fondo al secondo cortile, dove è ancora appesa la casetta simbolo del suo studio. 

 

La sala dello zodiaco

Per la Casa Atellani furono realizzate diverse stanze, ognuna con una personalità specifica e unica. Ad esempio la Sala dello Zodiaco, già menzionata in un documento del 1544, riprendeva la pratica già medievale di decorare gli ambienti con immagini astrologiche. Il nome della sala rimanda ai segni dello zodiaco raffigurati nelle lunette, mentre alle pareti compaiono la Rosa dei Venti, una carta d’Italia e alcune figure rappresentanti le stagioni, e sulla volta i carri dei pianeti. 

 

la Stanza dello Zodiaco di Casa Atellani a Milano
la Stanza dello Zodiaco di Casa Atellani a Milano

 

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A fronte dei dodici segni zodiacali, le lunette sono addirittura 14: nel 1922 Portaluppi ampliò la sala demolendo il muro obliquo finestrato che la delimitava; quindi, decorò con gli astrolabi, da lui tanto amati, lo spazio aggiunto e disegnò due nuove lunette, riconoscibili dal proprio motto “faire sans dire” e dalle iniziali H e J, che starebbero per Hector e Joanna, i nomi di Ettore Conti e della moglie, Giannina Casati. La Sala dello Zodiaco è il capolavoro dell’arte mimetica di Portaluppi, della sua capacità di mescolare falso storico e vero antico. 

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Lo Studiolo era lo studio di Ettore Conti, che abiterà nel complesso sino alla sua morte, nel 1972, all’età di 101 anni. Sopra il camino figura lo stemma di alleanza elaborato per il matrimonio tra Francesco II Sforza e Cristina di Danimarca, probabilmente ordinato dagli Atellani al fine di rimediare all’assenza di Cristina dal novero dei 14 ritratti sforzeschi. Di scuola valtellinese, la boiserie seicentesca rivestì la biblioteca e le pareti dello studio, con tanto di cariatidi. 

 

Gli Atellani devoti agli Sforza

Gli Atellani erano una famiglia devotissima agli Sforza, per conto dei quali, durante le guerre d’Italia del primo Cinquecento, assolsero a molte funzioni diplomatiche. La prova di questa devozione è senza dubbio la Sala dei Ritratti, la sala al pianterreno della casa dove, sotto una volta a lunette completamente affrescata con motivi vegetali e arabeschi, sono raffigurati quattordici tondi con le fattezze di altrettanti uomini e donne della dinastia sforzesca. Nel 1902, onde impedire la più volte minacciata vendita all’estero, il Comune comprò i ritratti e li trasferì al museo del Castello Sforzesco, dove giacciono tuttora esposti. 

 

la Vigna di Leonardo a Casa Atellani Milano
la Vigna di Leonardo a Casa Atellani Milano

 

 

In collaborazione con l’Università degli studi di Milano, da Portaluppi è stato, inoltre, restaurato all’interno del giardino, in stile neobarocco, la Vigna di Leonardo da Vinci, donata da Ludovico il Moro al genio toscano quale compenso delle sue opere. 

 

Come visitare Casa Atellani

Per arrivare a Casa Atellani è possibile, prendendo la metro, scendere in Conciliazione con la linea M1 (rossa) o a S. Ambrogio con la linea M2 (verde). Al fine di agevolare il viaggio, il sito www.atm.it permette di calcolare il proprio percorso dal punto di partenza. Ogni informazione sulle visite guidate è, invece, disponibile su www.casadegliatellani.it