Viale Forlanini Milano: l’anello di congiunzione tra Milano e l’Idroscalo

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Viale Forlanini Milano
Viale Forlanini Milano

“Sul stradun, per andare all’Idroscalo”. Cantava così Enzo Jannacci nel suo brano dialettale “El Purtava i scarp de tenis” del 1964, in riferimento a Viale Forlanini Milano. Passato oltre mezzo secolo da allora, Jannacci non c’è più ma il viale sì. 

Lungo oltre 3 km, funge tutt’oggi da anello di congiunzione di Milano con l’idroscalo, la tangenziale est e l’aeroporto di Linate. Insieme a corso XXII Marzo, corso di Porta Vittoria e Viale Corsica, costituisce un importante asse stradale che connette il centro con la periferia e la tangenziale.  

 

Viale Forlanini Milano: dai Tre Ponti di viale Corsica all’aeroporto di Linate

Viale Forlanini nasce nella seconda metà degli Anni Venti come largo stradone sterrato dedicato in un primo momento a Michele Bianchi, primo segretario fascista. La titolazione cambierà negli Anni Trenta. Il viale ha principio presso i Tre Ponti di viale Corsica, dove, sull’asse di via Mecenate, si unisce con via Marco Bruto. Quindi prosegue in direzione ovest-est fino all’aeroporto di Linate. 

Negli anni si costruirono gli edifici sia residenziali sia terziari. Superati i resti di una demolita caserma, sostanzialmente Milano finisce e assume più nitidamente le forme di un’autostrada urbana. Sovrappassata la tangenziale est, che vi si connette con l’omonimo svincolo, si trova poi a costeggiare a sud l’aeroporto di Linate e a nord il Parco Forlanini. 

Fondato nel 1970, il Parco Forlanini ricopre un’estesa porzione di terreni a nord del viale, fino al fiume Lambro. La sua istituzione preservò l’area da una cementificazione ulteriore. Si caratterizza per una parte lasciata agricola e un’altra propriamente adibita a parco. 

 

Forlanini: i trasporti

Il Viale Enrico Forlanini è coperto dalla linea 73 dell’ATM che collega il centro di Milano (Duomo, M1 e M3) e l’aeroporto di Linate. Certe corse della linea 73, passando per Novegro, l’idroscalo e San Felice, sono prolungate fino a San Felicino. Attualmente è in fase di realizzazione la linea 4 della metropolitana; che nel suo primo lotto dovrebbe collegare l’aeroporto di Linate con la fermata ferroviaria di Milano Forlanini. 

 

Viale Forlanini Milano: Stazione Forlanini FS

La stazione Forlanini FS rappresenta un fondamentale nodo intermodale del sistema locale di trasporto pubblico, vista la contiguità dell’infrastruttura ferroviaria con quella metropolitana. Rispetto all’intera linea M4 la stazione ha delle peculiarità uniche, grazie a un’importante appendice architettonica e funzionale in superficie. 

La disposizione degli elementi mira ad assicurare il miglior comfort ambientale e di protezione all’irraggiamento solare, sia nelle aree esterne sia negli interni. Fuori terra la struttura della stazione ospita attività commerciali. Concluse le gallerie e la posa dei binari, sono in corso le lavorazioni per la realizzazione delle finiture e degli impianti di stazione. L’opera è da considerarsi praticamente ultimata, ad eccezione della relativa copertura metallica. 

 

Chi era Enrico Forlanini

Forlanini è un nome comune nel capoluogo lombardo, utilizzato sia per il viale che per il parco e l’aeroporto. Ma chi era? Nato a Milano il 13 dicembre 1848, fin dagli studi risultò particolarmente portato per le materie scientifiche. All’età di 22 anni venne assegnato ad una caserma di Casale Monferrato, dove poté eseguire esperimenti sulle eliche e sulle capacità di trazione. Nonostante i diversi trasferimenti nel servizio militare, riuscì a completare un modello di elicottero a vapore nel 1877. Con questo fu compiuta una dimostrazione pubblica all’interno del Salone dei Giardini Pubblici. Era il primo test di un elicottero metallico con un vero e proprio motore. 

 

L’idroplano, progenitore degli aliscafi 

L’interesse nei confronti del volo spinsero Enrico Forlanini ad occuparsi di altri progetti. Potendo contare sulla consulenza di Dal Fabbro cominciò a lavorare sul dirigibile Leonardo Da Vinci. In concomitanza continuava gli studi in officina, dove messe a punto la sua opera più famosa: l’idroplano, progenitore dei moderni aliscafi. 

Fu il primo a realizzare un battello in cui lo scafo fosse in grado di sollevarsi completamente dall’acqua, una volta raggiunta una determinata velocità. Oltre che come mezzo marittimo, Forlanini lo riteneva un utile addestramento per i piloti aeronautici, grazie al quale acquisire l’opportuna sensibilità e senso dell’equilibrio. Forlanini ottenne vari brevetti per il suo “idroplano” anche negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Nel 1911 ebbe come passeggero l’inventore americano Alexander Graham Bell, che da circa tre anni si stava interessando agli aliscafi. 

In conclusione un pioniere dell’aerazione, del quale già nel 1877 leggeva il futuro, come rammentano alcune sue parole incise in una targa commemorativa, visibile nell’atrio del Politecnico: 

“La macchina volante, a conti fatti, in un avvenire non lontanissimo farà forse una seria concorrenza alla ferrovia per quanto riguarda il servizio celere viaggiatori e per le poste”