Corso di Porta Vigentina Milano, a sud della città dal nome della strada

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Porta Vigentina Milano
Porta Vigentina Milano

Porta Vigentina Milano, una piccola antica località agricola

Ormai della vecchia Porta Vigentina, ricavata lungo i bastioni spagnoli, se ne sono perse le tracce. Posta a sud della città, richiamava nel nome strada Vigentina che conduceva fino all’Abbazia di Mirasole e fino a Pavia. Ricavata all’interno dei Bastioni come succursale della monumentale Porta Romana, era considerata di secondaria importanza, sebbene il suo nome resista ancora in un breve tratto fra Viale Beatrice d’Este e Corso di Porta Romana, prosecuzione di via Ripamonti. A propria volta la strada Vigentina si era chiamata così per via di Vigentino, centro abitato così detto poiché situato a 20 miglia da Pavia (dal latino viginti, “venti”).

Sorgeva dunque allo sbocco dell’attuale quartiere, svolgendo un’importante funzione di alleggerimento del traffico del quartiere, tramite i caselli daziari, demoliti agli inizi del XX secolo. Questa zona del capoluogo lombardo consisteva in una piccola località rurale di antica origine. Ma dopo un intenso sviluppo demografico e la conseguente espansione edilizia, nel 1923 il Comune, con altre dieci località, venne annesso a Milano. Il nucleo storico si dirama lungo via Ripamonti, a sud dell’incrocio con via Solaroli e via Quaranta, mentre uno più recente si estende a via Ripamonti parallelamente, da via Broni a via Chopin. 

corso di Porta Vigentina a Milano
corso di Porta Vigentina a Milano

 

Vigentino: un borgo di lunga data

Il Vigentino, come abbiamo già raccontato, era un borgo davvero di lunga data e addirittura pare che già nel XII secolo, precisamente nel 1162, fosse salito alle cronache. Successivamente alla campagna di distruzione messa in atto da Federico Barbarossa, avrebbe ospitato per cinque anni i milanesi che erano dovuti fuggire dalla loro città. Allora comune indipendente, il Vigentino fu dapprima annesso a Milano all’inizio del XIX secolo durante il dominio francese; salvo poi tornare indipendente in concomitanza con la riassunzione del potere da parte degli austriaci. L’impero asburgico prevedeva, infatti, di ripristinare le condizioni di indipendenza di determinati comuni. Dietro alla decisione non vi erano tanto oggettive esigenze amministrative, quanto piuttosto la precisa volontà di far sì che Milano non diventasse troppo “grande” in termini sia di estensione territoriale che di abitanti. 

Nel 1850, a pochi anni di distanza dalle famose Cinque Giornate, alla cacciata degli oppressori, venne eretto un edificio, tuttora presente. Di proprietà del Comune di Milano, ospita oggi una nuova sede dell’Accademia di Brera, ma anche altre attività, quali il Centro di Aggregazione Multifunzionale (CAM 1), l’auditorium Lattuada, una biblioteca comunale e una scuola materna. 

 

La storia della chiesa di S. Bernardo

Nelle vicinanze si trova la chiesa cinquecentesca di S. Bernardo, un rudere sconsacrato.

Era una Chiesa ad appena una navata con un’abside e sei cappelle laterali, fungeva da luogo di preghiera per il monastero e collegio vicino, il Calchi Taeggi, dove insegnò pure Emilio De Marchi. Una volta sconsacrata fu convertita in officina.

Ma nel novembre 1971, nel corso di alcuni lavori di restauro, la navata centrale crollò definitivamente, cancellando per sempre il profilo della chiesetta di Corso di Porta Vigentina. 

 

Centri di Aggregazione Multifunzionale

I Centri di Aggregazione Multifunzionale – si legge sul sito del Comune – sono diretti alla partecipazione, all’aggregazione sociale e allo svolgimento di attività formative, culturali, sportive e ricreative accessibili a ogni fascia d’età.

Alla popolazione offre la possibilità di vivere con maggior fiducia il territorio, organizzando iniziative che incentivino a lasciare la rispettiva abitazione e anche dalla solitudine personale.

Tantissimi sono i programmi: 

  • Visite guidate a monumenti e mostre, incontri di cultura generale e su argomenti di valenza sociale;
  • corsi di lingua e informatica;
  • laboratori musicali, creativi, artistici e di espressione corporea;
  • spettacoli teatrali, feste a tema, animazioni e incontri di gioco.

Al servizio CAM hanno diritto di accedere tutti i cittadini, anche stranieri. Le diverse esigenze vengono soddisfatte in progetti sia destinati a favorire l’integrazione tra diverse età sia a favore di singole fasce (bambini, adolescenti, giovani adulti, donne e anziani).

Inoltre sono state predisposte modifiche strutturali così da permettere l’inclusione pure delle persone affette da disabilità. 

Animazioni e feste di quartiere sono spesso realizzate in collaborazione con associazioni e organizzazioni del territorio non esclusivamente con finalità ludico-ricreative, ma pure per promuovere la riqualificazione della periferia. 

 

Accademia di Brera: la nuova sede in Corso di Porta Vigentina

Nell’estate 2015 in Corso di Porta Vigentina 15 è stato inaugurata una nuova sede dell’Accademia di Brera. Presenti alla cerimonia, il Presidente dell’Accademia Marco Galateri di Genola e il Direttore Franco Marrocco la definirono “una conquista importante.

Trasferendo le attività ora presenti in Viale Marche nello stabile di Porta Vigentina l’Accademia contribuirà, oltre alla restauro dello storico edificio, anche alla riqualificazione culturale del quartiere, favorendo l’aggregazione e lo sviluppo di nuove connessioni sociali e culturali tra i giovani e la città.

Si andrà a creare un nuovo polo formativo che, anche grazie alla posizione centrale, dialogherà con la sede di via Brera 28, nell’ottica di una ridistribuzione degli spazi didattici dell’Accademia che mira a migliorarne la funzionalità”.