Corso Buenos Aires, 100 mila persone al giorno la percorrono

0
1601
Corso Buenos Aires
Corso Buenos Aires

Anche i forestieri conosceranno presumibilmente Corso Buenos Aires, una delle strade commerciali più lunghe d’Europa. Con più di 300 punti vendita, vanta un fatturato complessivo tra i più elevati al mondo. Ogni giorno una media di 100 mila persone lo percorrono

Sviluppandosi su più di 1.600 metri, con orientamento nord-sud, è un’attrattiva del capoluogo lombardo e per conformazione ricorda la celebre Fifth Avenue di New York. Da Porta Venezia si estende in piazza Oberdan, prosecuzione di Corso Venezia, fino a Piazzale Loreto. In Corso Buenos Aires, interamente parte del Municipio 3, sorge inoltre il teatro Puccini.

 

Corso Buenos Aires: il piano urbanistico su direttiva di Giuseppe II d’Austria

La strada nacque nel 1782, per volere dell’imperatore Giuseppe II d’Austria. Totalmente sviluppata al di fuori della cinta muraria spagnola, venne realizzata urbanizzando il primo tratto. Dall’allora porta Orientale si dipartiva fiancheggiando a destra la chiesa di Santa Francesca Romana, costruita fuori dalle mura così da raggiungere Venezia; e a sinistra l’area del vecchio Lazzaretto, menzionato dal romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. 

A partire dagli anni del suo abbattimento (1882-1890), il Lazzaretto lasciò posto a un quartiere popolare densamente abitato. Il quartiere riprende nella forma la configurazione di lotti operata dall’acquirente della struttura, la Banca di Credito Italiano. 

La via allora si chiamava Corso Loreto e derivava il proprio nome dal vicino santuario dedicato a Santa Maria Di Loreto, costruito in un’area oggi ubicata a piazza Argentina, tra le vie Giuseppe Pecchio e Annibale Caretta. Ormai però la chiesa non esiste più, trasformata verso la fine del XVIII secolo in abitazioni civili, quindi completamente demolita nel 1914.  

 

L’Esposizione Universale del 1906 ha dato il nome

Successivamente la via prese l’attuale denominazione di corso Buenos Aires in concomitanza con l’Esposizione Universale del 1906; sebbene sulle mappe dell’epoca veniva anche scritta come “Corso Buenos Ayres”. Questo cambiamento, pur tra alcune critiche, fu decretato dall’amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Ettore Ponti. Il primo cittadino mirava a conferire un’immagine più internazionale di Milano e omaggiare i primi due Paesi aderenti all’evento: l’Argentina e il Perù, a cui vengono rispettivamente intitolati Piazza Argentina e Piazza Lima. 

Tali toponimi richiamavano la massicica ondata migratoria che dall’Italia si diresse fino in Sudamerica: oltre cinque milioni di persone dal 1881 al 1911.  Sul versante occidentale del corso, in prossimità della Stazione Centrale, si estende il quartiere popolare; sul lato orientale è invece situato un quartiere benestante della borghesia meneghina. Un tempo il viadotto delle ferrovie correva su tutto viale Regina Elena (l’attuale viale Tunisia), prima della soppressione nel 1931. 

 

Asse privilegiato fra Monza e Milano

Nel corso del XIX secolo Corso Buenos Aires divenne l’asse privilegiato fra Monza e Milano, conservando tale ruolo pure dopo la realizzazione dei viali Zara e Fulvio Testi. Inaugurata nell’estate del 1876, la vecchia ippovia collegava le due città e il primo capolinea aprì in prossimità del vecchio Lazzaretto; che già nel novembre dell’anno seguente sarebbe stata spostato a largo San Babila. 

Per la fine del 1900 il servizio fu poi elettrificato. 

Inoltre, si dispose di smantellarlo e trasferirlo nel momento in cui, dal 2 marzo 1958, partirono gli scavi per la realizzazione della prima linea della metropolitana. Recentemente il corso è stato riqualificato con la pavimentazione in pietra dei marciapiedi, precedentemente in bitume. 

 

Richiamo alle grandi vie commerciali statunitensi

La struttura di Corso Buenos Aires richiama nello stile le grandi vie commerciali statunitensi, differenziandosi notevolmente al centro urbano, rimasto sostanzialmente medievale. Più volte il corso è stato definito un immenso centro commerciale a cielo aperto. Qui sono presenti ristoranti, bar, grandi magazzini, librerie, oltre che i negozi di parecchie firme affermate nel campo della moda. 

Svariati gli edifici di interesse architettonico dislocati lungo il corso, quali la Casa Centenara, palazzina costruita nel 1907 dall’architetto Giovan Battista Bossi in stile Liberty. 

Attivo dal 1902, il Teatro Elfo Puccini (già menzionato in apertura dell’articolo) ha subito una profonda restaurazione nel 2010, attuale sede della compagnia del Teatro dell’Elfo. 

 

Come arrivare a Corso Buenos Aires

Per raggiungere Corso Buenos Aires con i mezzi di trasporto pubblici ci sono tre fermate della metro: Loreto (M1 e M2) e Porta Venezia (M1) ai due estremi; oppure Lima (sempre M1), a metà del percorso. La sua posizione centrale rende facile arrivarci pure a piedi.