Via Borgonuono nel centro città, tra le vie Monte di Pietà e Fatebenefratelli

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Via Borgonuovo Milano
Via Borgonuovo Milano

Lunga nemmeno 400 metri, Via Borgonuovo si può fregiare di numerosi palazzi aventi notevole valore artistico. Una strada situata nel centro città, tra le vie Monte di Pietà e Fatebenefratelli. Da dove deriva il nome? Nell’antica toponomastica, con il termine “borgo” si indicava generalmente una via al di fuori delle antiche mura romane,  da cui il primo nome fu semplicemente Borgonuovo. 

Il termine venne col tempo inglobato nel nome della via, e nel Settecento essa veniva chiamata contrada di Borgonuovo. Anche se già nel Seicento era ricca di bellissimi edifici, tanto da venire ribattezzata “contrada dei sciuri” (ovvero dei signori, intesi come nobili). Solamente un secolo più avanti vennero eretti successivamente all’abbattimento del monastero della chiesa di Sant’Erasmo, che possedeva vasti appezzamenti di terreno. Proprio per la sua collocazione nella contrada tale convento fu soprannominato “Monastero Nuovo”. Detto questo, andiamo a conoscere da vicino i palazzi più significativi.  

Palazzo Orsini

Al numero 11 di via Borgo Nuovo sorge Palazzo Orsini. Come facile da intuire, si chiama così in quanto appartenuto in passato alla famiglia Orsini, discendente da Alberto da Cedrate, console nel XII secolo del contado di Seprio, e da Ottone, morto nel 1309, che rivendicava di far parte della prestigiosa famiglia romana. 

Gli Orsini sono infatti una delle più importanti stirpi nobiliari d’Europa, fiorente in numerosi rami e illustre per ricchezza, potenza, legami di parentela. Inoltre, ha dato Papi e cardinali alla Chiesa, e senatori, gonfalonieri e uomini d’arme e di stato alla città di Roma, al Regno di Napoli e allo Stato Pontificio.

La famiglia Orsini si insediò nel 1662 nel palazzo, dopo aver abitato nell’attuale via Giuseppe Verdi. Benché non completato, l’edificato era stato costruito nella seconda metà del Seicento dai Secco-Borella, illustri personalità già dall’epoca comunale. Acquisito in seguito dai marchesi Orsini, fu ultimato secondo criteri di lusso e di sfarzo. Presero poi la proprietà i principi Pio di sangue spagnolo, che lo tennero fino al 1918. Si deve a loro l’attuale ristrutturazione della facciata, realizzata a metà del XIX secolo su progetto dell’architetto Luigi Clerichetti. Sono ancora più storici i cortili (quello principale e i due di servizio, disposti simmetricamente ad esso) risalgono al tardo Seicento; gli interni, ultimati alla fine del Settecento, sono opera di Luigi Canonica. 

Palazzo Orsini ai giorni nostri: la sede della Giorgio Armani SpA

Attualmente l’edificio è sede della Giorgio Armani SpA. A proposito della maison, il grande stilista italiano, icona della moda mondiale, ha riservato un importante annuncio lo scorso maggio. In linea alle precedente dichiarazioni, dove aveva spiegato la necessità di ripensare il sistema, “rallentare e riallinearsi”, ha mosso i primi passi verso l’obiettivo. 

La collezione Armani Privé, posticipata a gennaio 2021, non sfilerà a Parigi ma nel capoluogo lombardo, nella splendida cornice di Palazzo Orsini. Un segnale importante e ben preciso, che rimette l’Italia al centro dopo le note vicissitudini. In ottica di una maggiore sostenibilità, ci saranno capi più leggeri, per l’estate, e più pesanti, per l’inverno. 

Palazzo Moriggia

Via Borgo Nuovo annovera al 23 Palazzo Moriggia, che dal 1950 accoglie il museo risorgimentale. Edificato nel 1775 su commissione del marchese Giovanni Battista, il Piermarini gli conferì uno stile neoclassico. L’imponente costruzione fu dimora, in epoca napoleonica, del Ministero degli Esteri e, successivamente, del Ministero della Guerra. Infine è stato concesso in donazione al Comune di Milano. 

Il Museo del Risorgimento ivi ospitato raccoglie dipinti, stampe, cimeli, opere d’arte, armi ed oggetti che ricordano:

  •     l’epoca napoleonica;
  •     le Cinque Giornate di Milano;
  •     le guerre d’indipendenza;
  •     l’epopea garibaldina. 

Palazzo Bigli Samoyloff

Degno di altrettanta considerazione è il Palazzo Bigli Samoyloff, sito al numero civico 20. Il palazzo fu in mano agli Umiliati fino alla fine del Quattrocento, nel momento in cui venne ceduto alla famiglia Bigli. Seguirono nel Seicento vari interventi di riammodernamento, prima di Pietro Guido Bombarda e poi da Gerolamo Quadrio. 

Dopodiché, nella prima metà dell’Ottocento, se ne appropriò la contessa Samoyloff, che ne fece un celebre ritrovo mondano dell’alta società di allora. La facciata che si possono ammirare sono frutto di un restauro in stile neoclassico del XIX secolo.  

Con l’avvicinarsi del Novecento, Via Borgonuovo è stato peraltro sede di due chiese e annessi conventi, dedicati a Santa Maria di Carugate e Sant’Erasmo.