Quartiere Lambrate Milano: tra continua trasformazione e crescita

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Lambrate Milano
Lambrate Milano

Lambrate è uno dei quartieri di Milano in continua trasformazione e crescita. Posto nella zona orientale della città, appartenente al Municipio 3, il nome deriva dal fiume sul quale si trova il Lambro, cioè “limpido” o “pescoso”. In seguito ad un aspro assedio di Mediolanum, il territorio fu conquistato nel 222 a.C. dai consoli romani Marco Claudio Marcello e Gneo Cornelio Scipione Calvo. L’operazione fu contrastata dalla discesa di Annibale a cui la popolazione locale si alleò. Fu solo all’inizio del II secolo che i Boi e gli Insubri si assoggettarono alla dominazione romana. 

 

Le strade che delimitavano il territorio lambratese erano la Milano-Brescia a sud, che partiva da Porta Tosa, e la Milano-Bergamo a nord. Nella sua Naturalis historia Plinio il Vecchio cita più volte una mansio ad Lambrum, cioè una stazione di rifornimento per militare e pellegrini. Con ogni probabilità Lambrate ricopriva la funzione di porto fluviale per la più potente e vicina Mediolanum. Al suo arrivo l’antico impero romano sfruttò la zona ricca di rogge per l’agricoltura e attorno al fiume Po costruì un sistema di navigazione fluviale, ancora attivo durante il Medioevo. 

 

Lambrate: le tracce dell’insediamento romano 

 

La conferma dell’insediamento romano giunse nel corso degli scavi del 1905, per una costruzione residenziale, quando venne rinvenuto un sarcofago di marmo (oggi esposto al Castello Sforzesco) e un bronzo augusteo. Durante l’VIII secolo e il IX secolo sorsero due monasteri benedettini a Lambrate, che, in seguito alla distruzione della città di Milano ad opera di Federico Barbarossa nel 1162, venne elevata al rango di “borgo imperiale”, e qui trovarono rifugio i cittadini in esilio. 

 

Trascorsi parecchi secoli, con la dominazione spagnola nel Cinquecento, vide la luce la “Polveriera”, la prima industria bellica, che segnò la storia e la fortuna del luogo. Al suo posto, in epoca fascista, Mussolini farà erigere una sede dell’istituto dei Martinitt. Gli ispanici convertirono il borgo in feudo e tale condizione rimarrà fino all’ascesa di Napoleone Bonaparte, quando dagli antichi vassallaggi Lambrate ottenne redenzione. Nel corso del XVII secolo divenne luogo di aristocratica villeggiatura, con le incantevole ville Busca Serbelloni, delle Rose e Folli. Alla metà del XVIII secolo il Comune registrò 592 abitanti, mantenendosi stabile nel tempo, tanto che alla proclamazione del Regno d’Italia nel 1805 i residenti erano ancora 600. I confini amministrativi vedevano Casa Nuova e San Gregorio Vecchio ad est, i Corpi Santi ad ovest e a sud, Cimiano di Crescenzago a Nord. 

 

Il periodo post-industriale ha stravolto lo scenario 

 

Durante la dominazione napoleonica il comune di Lambrate, già inserito nel dipartimento d’Olona, venne soppresso nel 1808 ed aggregato all’area circondariale esterna di Milano. Sette anni dopo, con l’istituzione del Regno Lombardo-Veneto, recuperò l’autonomia ed entrò a far parte della provincia di Milano. Mediante dispaccio governativo, i comuni di San Gregorio Vecchio e Casa Nuova furono annessi a Lambrate il 17 gennaio 1841. Nel 1850, aggregate le frazioni di Aquabella, Casanova, Casone Bettolino, Casoretto, Cavriano, La Rosa, Malapianta e San Gregorio Vecchio, il comune contava 1.444 residenti, saliti a 1.585 nel 1853, a 1.621 nel 1861 (anno dell’unità d’Italia), 2.001 nel 1881 e 2.795 nel 1901. La successiva rivoluzione industriale provocò un boom demografico, contando 5.399 residenti nel 1911 e 8.171 nel 1921. Ormai rientrante nell’orbita della metropoli, nel 1923 Lambrate insieme ad altri comuni venne definitivamente soppresso e annesso a Milano. 

 

Dopo la Seconda Guerra Mondiale proprio a Lambrate aprirono grandi stabilimenti che in seguito consolidarono l’area come prevalentemente operaia. Ma a partire dagli anni Settanta, con la dismissione e la delocalizzazione della maggior parte degli impianti produttivi, si è vissuto uno scenario post-industriale quasi surreale. Ad oggi, con il recupero degli stessi ex spazi industriali, il quartiere vive un periodo di rinnovamento con una forte identità culturale. Da una parte conserva perfettamente la spontaneità e autenticità delle origini, dall’altra guarda alla crescita internazionale con uno sguardo diretto e moderno, idee rivolte al futuro e una mentalità aperta alle contaminazioni. 

 

Posti da visitare a Lambrate

 

Come appena detto, Lambrate è una zona al passo coi tempi, ricca di posti davvero intriganti che qualora si sia di passaggio varrebbe la pena visitare. Noi ve ne suggeriamo un paio. Il primo è l’East Market, il mercato locale delle pulci, appuntamento fisso ispirato al mercatino inglese dell’East London. Un’occasione unica riservata a privati per vendere, acquistare e scambiare praticamente di tutto: dalle opere di design a quelle di collezionismo, dagli oggetti vintage ai pezzi artigianali.

 

East Market Milano
East Market Milano

 

 

Contestualmente al Salone del Mobile, ogni anno Milano ospita il Fuori Salone, l’evento più rinomato a livello mondiale per il disegno industriale legato al mondo dell’arredamento. Col passare del tempo le attività organizzate dal Lambrate Design District rendono il quartiere un luogo cult per gli amanti del genere.