Casa Fontana Silvestri Milano, un raro palazzo rinascimentale

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2010
Casa Fontana Silvestri a Milano
Casa Fontana Silvestri a Milano

La Casa Fontana Silvestri su Corso Venezia è uno dei rari palazzi rinascimentali sopravvissuti a Milano, edificata nel XII secolo ma che deve il suo attuale aspetto (contaminato dallo stile gotico) al termine del Trecento. Con sé porta un affascinante interrogativo, ovvero se sia o meno ascrivibile a Donato Bramante. Purtroppo non è dato saperlo, né è dato sapere chi si occupò dell’architettura e della decorazione pittorica. 

 

Matteo Pirovano

Il primo proprietario documentato di Casa Fontana-Silvestri fu Matteo Pirovano. I beni immobili di Porta Orientale gli furono lasciati in eredità da Clara Casati, la madre. Il complesso è il riadattamento di due piccole case preesistenti, limitate al corpo di fabbrica lunga la strada. La più antica collocata a destra dell’attuale portale. Come detto, i due piccoli edifici vennero unificati in un’unica facciata verso la fine del XV secolo, aggiungendo due corpi laterali. La nuova dimora ripropose lo schema allora in voga: due ordini di finestre incorniciate in cotto, a tutto sesto e centinate in alto, quadrate in basso. Tipico di tali costruzioni è inoltre il motivo degli oculi sotto gronda. Incorniciate di cotto sono pure le finestre arcuate a pieno sesto nel piano superiore. 

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cortile interno Casa Fontana Silvestri
cortile interno Casa Fontana Silvestri

 

 

L’elemento unificante dei due diversi palazzi divenne il portale in pietra d’Angera, incorniciato da due colonne a candelabra montate su stilobati elevati. Il motivo è dominante in tutto l’edificio, sia nella decorazione pittorica sia nella parte scultorea. Per oscurare la giuntura dei due edifici sottostanti, alla facciata reale fu dunque sovrapposta una partitura classica, costituita da un doppio ordine. 

 

I decori di Casa Fontana Silvestri Milano

Singolari i capitelli corinzi dipinti di bronzo dorato, lo stesso colore utilizzato al primo piano per le quattro figure monumentali. Tra lesene a candelabra si stendevano sotto vasti comparti con figure allegoriche su paesaggi, riemersi con il bombardamento del 1943. La componente decorativa era un’allegoria musicale: i tritoni suonavano gli strumenti a corda, le figure site nella parte sottostante suonavano timpani, un violino, altri strumenti a corda e a fiato. L’intero ciclo venne donato da Maria Silvestri al Castello Sforzesco.

 

Il cortile all’interno è recintato su due lati da portici a quattro arcate ciascuno e sul terzo lato da un altro portico, sovrastato da una serie di finestre. I capitelli corinzi con targhe a testa di cavallo riportano impresse i simboli araldici dei Fontana. I pennacchi degli archi contemplano i clipei con le teste di imperatori romani e dei duchi di Milano. 

 

La storia di Casa Fontana Silvestri

Per quanto riguarda la storia di Casa Fontana Silvestri, tra gli abitanti della casa figurarono gli Scaccabarozzi, a cui poi successero i Pirovano, fino a Isabella, figlia di Uberto, la quale si unì in matrimonio col conte Landriani, rimanendo però presto vedova. A diciotto anni si risposò col conte Guido Antonio Stampa di Moncastello. Si deve alle famiglie Stampa di Moncastello e Castiglione la riedificazione verso il Naviglio con veste settecentesca e all’interno la decorazione neoclassica. 

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Nella prima metà del XIX secolo fu affidato all’architetto Gaetano Besia il compito di riformare l’esterno prospiciente il Naviglio. Nel 1868 l’immobile entrò nel patrimonio dei Silvestri. Che tennero qui famosi ricevimenti, riservati ai magnati dell’industria di tutto il mondo e persino qualche sovrano. Nel frattempo segnò per il palazzo una parentesi fondamentale la decorazione pittorica degli interni mediante interventi di artisti quali l’Appiani o il Traballes, purtroppo all’oggi andati distrutti e semplicemente testimoniati da tracce letterarie. 

 

Giorgio Nicodemi lo ricorda così: “Inizia qui la collaborazione dell’Appiani con Traballesi in varie case di Milano… Il Traballesi nel soffitto della stanza ha la solita durezza di disegno, che lo squisito languore delle tinte leggermente rosate maschera con incomparabile grazia. La pittura dell’Appiani, oltre al disegno qui corretto rivela un notevole progresso tecnico quanto alle ombre. La pittura di quel tempo poneva regolarmente la luce come se venisse da due parti. Una luce più debole, appena avvertibile a volte, veniva dal fondo e, dove sono le figure, che indicano il soggetto del dipinto, s’incontrava con quella assai più forte, proveniente dal lato dove si trovava lo spettatore”. 

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Il palazzo durante la guerra

Nell’agosto del 1943 un bombardamento inflisse pesanti danni a Casa Fontana Silvestri. La Soprintendenza ai Monumenti intervenne tempestivamente con opere d’urgenza. Un restauro più radicale fu invece affrontato dall’architetto Reggiori fra il 1958 e il 1960, classificabile tra gli interventi meglio condotti per l’epoca date le tecniche e i materiali di alta qualità, i ridotti interventi di integrazione e rifacimento, il rispetto del testo. Durante l’ultimo decennio dello scorso secolo sono avvenuti lavori manutentivi di varia natura. Nel 2000 l’intervento globale, commissionato allo studio Campanella e Tessoni, ha conferito alla facciata l’attuale aspetto, nel massimo rispetto della natura della fabbrica. Solitamente inaccessibile, Casa Fontana-Silvestri apre le porte ai visitatori in occasione di manifestazioni speciali come “Cortili aperti Milano”.