Casa Manzoni Milano: la vera casa di Alessandro Manzoni

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Casa Manzoni Milano
Casa Manzoni Milano

Casa Manzoni è un palazzo storico di Milano, sito in via Morone n. 1, noto soprattutto per essere stata la dimora di Alessandro Manzoni. Nella sua lunga esistenza l’illuminato romanziere visse in diverse abitazioni, ma questa è l’unica veramente considerabile sua. Dopo il matrimonio con Enrichetta Blondel, la nascita di Giulietta e quindi del secondogenito Pietro, la famiglia, spinta dal desiderio di una residenza stabile, comprò un palazzetto in contrada del Morone. Lo stabile, di proprietà di don Alberico de Felber, venne acquistato il 2 ottobre 1813 al prezzo di 107 mila lire. 

 

La soddisfazione per la nuova casa

In una lettera spedita allo zio Michele de Blasco del 26 luglio 1814, Donna Giulia Beccaria, moglie di Pietro Manzoni e madre di Alessandro, esprimeva piena soddisfazione per la scelta intrapresa: “Ci troviamo contentissimi della nostra nuova casa per l’aspetto veramente felice, sì nello inverno che nella state”. Tra i principali punti di forza anche la collocazione a centro città. 

Il cerchio familiare era assicurato dalla vicinanza dei pochi e veri amici: Silvio Pellico e Federico Confalonieri in via Monte di Pietà, Vincenzo Monti in via Brera, i Verri e il Porta in via Monte Napoleone. Una centralità topografica che dava modo di abbinare le istanze affettive ai desideri dello studioso. In prossimità sorgevano il Gabinetto Numismatico gestito dall’amico Gaetano Cattaneo, la Biblioteca Ambrosiana, la Braidense, le librerie di Santa Margherita e della Contrada dei Servi.

Ben consapevole di tale privilegio, Giulia, alcuni anni più tardi, quando la tentazione di ritornare a vivere a Parigi si fece pressante, e le difficoltà economiche suggerivano la vendita della casa di via Morone e della villa di Brusuglio, si raccomandava al fratello (da Parigi, 4 gennaio 1820): “fa tu fa tu fa tu, ma ti avverto che devi assumerti di cercarci poi a suo tempo un appartamento ne’ tuoi e nostri contorni, non voglio dipartirmi da quel cerchio magico, ricordatene bene”.

 

La casa di Alessandro Manzoni a Milano via Morone 1
La casa di Alessandro Manzoni a Milano via Morone 1

 

Il restauro

Presto però sottopose al fratello il progetto di restauro: “Io tengo la casa di Milano e ti prego di rivedere la mia lettera antecedente dove accennai tanti accomodamenti per vedere di fare la scelta degli indispensabili e da farsi sul momento”. Diversi lavori furono immediatamente eseguiti, altri dilazionati, ma man mano negli anni la casa prese forma secondo i bisogni di una famiglia di dodici membri. Ad Alessandro Manzoni riservarono una stanza appartata, affacciata verso il giardino, dove ritirarsi a meditare, leggere e scrivere. 

 

Proprio questa stanza si dimostrerà un luogo perfetto dove accogliere gli amici intimi e gli ospiti illustri, che diventeranno sempre più numerosi e frequenti con l’aumentare della fama de I Promessi Sposi. Mary Clarke, suffragetta britannica, incantata dall’atmosfera la raccontò nel 1824 a De Gubernatis: 

 

“Devo confessare che spesso giocavamo a mosca cieca, Pietro e la primogenita Giulietta, e la signora Manzoni, che, sposatasi a 16 anni, era piuttosto la compagna di giochi dei suoi figli. Manzoni si divertiva a questi giochi tanto quanto noi, a modo suo, ma non si univa a noi; chiacchierava con il signor Fauriel e mia madre. Ricordo ancora, come se fosse ieri, che dopo una partita particolarmente accesa, quando ebbe fine, cinse le braccia attorno alla vita di sua moglie, dicendo: “Ti sei divertita, moglie mia”; e lei confermò questo giudizio. Il fatto è che era un interno affascinante. La persona che ha diffuso grande fascino in questo interno è stata la madre di Manzoni, che si chiamava Donna Giulia”.

 

Con la morte di Enrichetta e Giulietta, a 42 e 26 anni, il clima si fece inevitabilmente più mesto. Una serenità in parte recuperata da Alessandro Manzoni in seguito al matrimonio con Teresa Borri Stampa. La legge e l’ingiustizia dell’epoca, i matrimoni e le morti premature dei figli e delle figlie (sopravvivranno solo Vittoria ed Enrico) volevano però forse predisporre un luogo di silenzio affinché Alessandro attendesse, solo, l’ultima visita della morte, il 22 maggio 1873. 

 

Il post decesso

Dopo il decesso gli eredi vendettero casa al conte Bernardo Arnaboldi Gazzanaga, il quale, in segno di rispetto delle memorie manzoniane, concesse la visita allo studio e alla camera da letto nell’anniversario dell’Illustre Defunto. Passata ad Antonio Villa e quindi ai fratelli Dubini, di Casa Manzoni se ne appropriò poi il Comune di Milano nel periodo a cavallo tra la prima e la Seconda Guerra Mondiale. 

 

Alterata dalle successive proprietà, che avevano modificato la destinazione e la distribuzione dei locali, sotto la guida dell’allora conservatore Marino Parenti partirono i lavori di ripristino per riportare le condizioni in cui si trovava alla scomparsa di Manzoni. L’imminente conflitto bellico fece momentaneamente interrompere le opere di restauro, completati negli anni Sessanta, quando, il 15 dicembre 1965, venne inaugurato il Museo Manzoniano. 

 

A mezzo secolo di distanza, in occasione di Expo 2015, è stata completata una nuova ristrutturazione, così da rendere Casa Manzoni un polo ancor più vivace aperto agli studiosi e all’intera cittadinanza. 

 

Casa Manzoni si trova nel centro storico di Milano. È facilmente raggiungibile tramite metropolitana (Montenapoleone, linea 3 gialla; Cordusio, Duomo, S. Babila, linea 1 rossa) e tram (linea 1, fermata in via Manzoni). Per conoscere gli orari della biblioteca e del museo, il costo dei biglietti e tante altre informazioni consultare il sito www.casadelmanzoni.it