Pinacoteca di Brera: storia, orari, opere, come arrivare
A Milano, capitale finanziaria e della moda del nord Italia, c’è un piccolo museo che ospita capolavori di alcuni dei più grandi artisti italiani. Mentre la maggior parte di voi pensa ai Musei Vaticani o alla Galleria degli Uffizi come ai migliori musei d’arte d’Italia. La meno notaPinacoteca di Breraè un piccolo gioiello che non teme concorrenza. All’interno ospita alcuni dei capolavori d’arte più belli del mondo. LaPinacoteca di Breraè uno dei musei più importanti di Milano, se non dell’Europa. Ospita più di400 opere dal XIV al XX secolo da maestri pittori come Piero della Francesca, Raffaello e Caravaggio. Situato nello splendidoPalazzo Brera, è stato creato insieme all’Accademia di Belle Arti nel 1776 per servire come fonte di informazioni per gli studenti che studiavano all’Università. IGesuiticostruirono ilpalazzo baroccoalla fine del XVII secolo comeconvento. Dopo essere stati trasferiti, ilPalazzo Breraè stato ristrutturato instile neoclassico. La Galleria d’arte era piena di opere provenienti da tutto il territorio, grazie aNapoleoneche prendeva il controllo dell’Italia e dichiaravaMilanola capitale del paese. È uno dei pochi musei in Italia che non è stato formato da collezioni private, ma dalla mano dello stato italiano. Cosa c’è da vedere? Ilbacio di Francesco Hayezè considerato un simbolo del romanticismo italiano, uno sguardo nostalgico al Medioevo e una rappresentazione dello spirito dell’Unità d’Italia. Nella galleria i dipinti sono sistemati in ordine cronologico, secolo per secolo. Quindi, aspettatevi di vedere soprattutto pittori italiani, specialmente quelli della Lombardia e del Veneto. Inoltre è possibile trovare opere del dominio di Napoleone c’è stato uno scambio con il Louvre di Parigi che ha portato alcuni dipinti fiamminghi a Brera, tra cui opere di Rubens e Van Dyck. Capolavori da non perdere sono la “Scoperta del corpo di San Marco” diTintoretto, la “Cena di Emmaus”diCaravaggio, la “Vergine e Santi” diPiero della Francescae il “Matrimoniodella Vergine” diRaffaello. Un altro pezzo importante è l’incredibilmente opera sexy “Il Bacio”, o Il bacio, diFrancesco Hayez. Per i più romantici, il dipinto raffigura una coppia impegnata in un bacio appassionato. In realtà, si tratta piuttosto di una raffigurazione politica dello spirito patriottico dell’unificazione e della libertà dell’Impero austro-ungarico. Si tratta comunque ancora di uno dei dipinti più romantici della storia italiana. Assicurati di vedere anche l’incredibile “Compianto del Cristo” diAndrea Mantegna, un pittore rinascimentale originario della Lombardia. Il dipinto mostra un tema realistico e tragico esaltato dalla padronanza della prospettiva di Mantegna: quindi, raffigura una figura scorciata di Cristo dal punto di vista dei suoi piedi. Ti piace il divertimento? Leggiquesto articolosulle discoteche della zona Brera di Milano. Dov’è e come ci arrivo? LaPinacoteca di Breraè situata nell’esuberante quartiere di Brera aMilano in via Brera, 28. Le fermate della metropolitana più vicine sono Lanza (Linea 2, Verde) eMontenapoleone(Linea 3, Gialla). Da Lanzauna volta usciti dalla metropolitana, prendete Via Rivoli e poi proseguite per via Tivoli, sempre avanti fino a quando incrociate Via Brera e girate a destra. Dopo 100 metri sulla sinistra troveretela Pinacoteca di Brera. Davia Monte Napoleoneprendete Via Monte di Pietà e proseguite fino a Via Brera, dopo 300/400 metri sulla destra troverete la Pinacoteca di Brera. Fermano nei pressi della Pinacoteca di Brera i tram: 1-4-12-14-27Ferma nei pressi della Pinacoteca di Brera il bus 61 La Pinacoteca di Brera si trova in Via Brera, 28 a Milano. Vi sconsigliamo di raggiungere la Pinacoteca in auto in quanto si trova in pieno centro e in una zona priva di parcheggi. Chiusa il lunedì, la galleria è aperta dal martedì al venerdì, così come la domenica, dalle 8:30 alle 19:15. E per chi necessita di orari di apertura prolungati, il sabato fa al caso suo: con un’apertura dalle 8:30 alle 23:00. Inoltre, ogni prima domenica del mese l’accesso al museo ègratuito. Puoi arrivarci prendendo la fermata del metro Piccolo Teatro – Brera sulla linea verde. Da lì è una breve passeggiata in un piacevole quartiere pieno di bar e ristoranti. Ibiglietticostano 10 euro. Un tempo gestiti dai gesuiti, i giardini botanici venivano utilizzati per coltivare erbe e piante medicinali e per insegnare agli studenti di medicina di Brera.mQuando Palazzo Brera fu rilevato dai Gesuiti dalla regina Maria Teresa d’Austria, fu destinato a diventare la sede dei più avanzati istituti di cultura della città. Oltre all’Accademia e alla bellissima Galleria d’Arte, il Palazzo ospital’Istituto Longobardo di Scienza e Letteratura, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio Astronomico e un Orto Botanicoancora conservati a partire dal 1700. L’Orto Botanicodietro laPinacoteca di Breraè aperto da aprile a giugno e da mezzogiorno alle 17:00 di pomeriggio circa. Questo piccolo angolo posto in mezzo alla città frenetica, offre erbe aromatiche, fiori selvatici e un piccolo orto tranquillo per la ricerca. Il Palazzo Brera deve il suo nome alla braida germanica. Indica un’apertura erbosa nella struttura della città. Il convento sul sito passò ai Gesuiti (1572), subì poi una radicale ricostruzione da parte di Francesco Maria Richini (1627-28). Nel 1773, quando i gesuiti furono sciolti, il palazzo rimase sede dell’Osservatorio astronomico e della Biblioteca Nazionale Braidense fondata dai Gesuiti. Nel 1774 furono aggiunti l’erbario del nuovo giardino botanico. Gli edifici furono estesi ai disegni di Giuseppe Piermarini, che fu nominato professore all’Accademia nel 1776, con Giuseppe Parini come preside. Piermarini insegnò all’Accademia per 20 anni, mentre era il controllore dei progetti urbanistici della città, come i giardini pubblici (1787-1788) e la famosa piazza Fontana (1780-1782). In seguito, per l’insegnamento dell’architettura, della scultura e delle altre arti, l’Accademia avviata da Parini fu dotata di una collezione di calchi essenziale per inculcare negli studenti un raffinato neoclassicismo. Sotto i successori di Parini, Carlo Bianconi (1778-1802) e l’artista Giuseppe Bossi (1802-1807), l’Accademia acquisì i primi dipinti della sua pinacoteca durante la ri-assegnazione di opere d’arte italiana che caratterizzarono l’ epoca napoleonica. Il dipinto dello Sposalizio (lo Sposalizio della Vergine) fu il dipinto chiave della prima collezione, e l’Accademia aumentò la sua portata culturale assumendo soci attraverso il Primo Impero Francese: David, Pietro Benvenuti, Vincenzo Camuccini, Canova, Thorvaldsen e l’archeologo Ennio Quirino Visconti . Nel 1805, sotto la direzione di Bossi, la serie di mostre annuali fu iniziata con un sistema di premi, una controparte dei Saloni di Parigi, che servì a identificare Milano come capitale culturale per la pittura contemporanea in Italia fino al XIX secolo.