Ricorso multe online | tempi, costi e differenze tra Prefetto e Giudice di Pace; l’allegato che fa la differenza

Multa - Unitremilano

Hai ricevuto una multa che ritieni ingiusta? Puoi fare ricorso online, ma attenzione ai termini e alla scelta tra Prefetto e Giudice di Pace. Ecco l’allegato decisivo che spesso manca.
Se pensi che una contravvenzione sia stata elevata per errore, puoi presentare ricorso contro la multa senza andare fisicamente in Comune o in tribunale. Oggi è possibile fare tutto online tramite PEC, portali delle Forze dell’Ordine o piattaforme regionali dedicate.
La legge prevede due strade: ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace. Ogni opzione ha tempi, modalità e costi diversi. Scegliere l’una o l’altra fa la differenza anche in base al tipo di sanzione e al risultato atteso.
Tempi e modalità: quando conviene il Prefetto o il Giudice
– Il ricorso al Prefetto è gratuito e deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa. Può essere inviato via PEC alla Prefettura oppure tramite l’ente accertatore (es. Polizia Locale). Il Prefetto ha 120 giorni per decidere. In caso di rigetto, la sanzione raddoppia.
– Il ricorso al Giudice di Pace va presentato entro 30 giorni (o 60 se si è residenti all’estero), con versamento di un contributo unificato (da 43 euro) e marca da bollo. Si può fare online tramite portale “Giustizia Civile Telematica” o presso la cancelleria competente.
Il Giudice fissa un’udienza e consente al cittadino di difendersi in presenza o per iscritto. Può annullare, ridurre o confermare la sanzione.

L’allegato che fa davvero la differenza nel ricorso
Molti ricorsi vengono respinti per mancanza di documentazione. Oltre al verbale contestato, è essenziale allegare:
– Copia della multa completa di notifica;
– Documento d’identità;
– Eventuali fotografie, testimonianze o certificazioni;
– Relazione dettagliata dei fatti con motivazioni e riferimenti normativi.
L’allegato che fa spesso la differenza è la prova tecnica o oggettiva del vizio: un errore di lettura targa, una segnaletica assente, orari incompatibili con la sosta. Anche un semplice screenshot di Google Maps aggiornato può risultare decisivo.
Ricorda: non è sufficiente dire “non ero lì”. Serve dimostrarlo con precisione. Se possibile, invia tutti i documenti in formato PDF firmato digitalmente o con scansione leggibile, rispettando le istruzioni dell’ente ricevente.
Il ricorso è un tuo diritto, ma va fatto con metodo. Scegli bene la strada, rispetta i termini e presenta documenti solidi: così puoi davvero vincere la sfida contro la multa ingiusta.