CARTELLE ESATTORIALI: STOP E NOVITÀ | soglie, rate e stralci spiegati bene; l’errore che azzera la multa
Agenzia delle entrate (Ansa) - Unitremilano

Cambiano le regole per le cartelle esattoriali: nuove soglie, possibilità di stralcio e rate più accessibili. Ma c’è un errore procedurale che, se presente, può annullare tutta la sanzione.
Con l’ultima manovra e i provvedimenti pubblicati in Gazzetta Ufficiale, si aprono nuove possibilità per chi ha debiti con il Fisco. Le cartelle esattoriali diventano più flessibili: sarà possibile saldare a condizioni agevolate, chiedere più rate o ottenere la cancellazione totale per alcuni importi minimi. Le novità coinvolgono milioni di contribuenti e sono operative da gennaio 2025.
Tra le misure più attese c’è l’estensione dello stralcio automatico per le cartelle inferiori ai 1.000 euro, ma anche la revisione dei criteri per l’accesso alla rateizzazione e un nuovo sistema per la definizione agevolata. Tutto questo avviene sotto la supervisione dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e del MEF.
Stralcio parziale e cancellazione: a chi spettano davvero
Il nuovo stralcio automatico riguarda le cartelle affidate all’Agenzia Riscossione fino al 2015 e di importo residuo inferiore a 1.000 euro. Se rientrano in questa categoria, i debiti vengono cancellati senza bisogno di richiesta, a patto che non si tratti di somme dovute per danni erariali, multe stradali gravi o importi da sentenze penali.
Per le cartelle superiori a 1.000 euro o successive al 2015, è possibile accedere alla definizione agevolata, versando solo l’importo del tributo o contributo originario, senza interessi e sanzioni. Il pagamento potrà avvenire in massimo 20 rate trimestrali, con prima scadenza nel mese successivo all’accoglimento della domanda.

Rateizzazione più facile e il vizio formale che può annullare la cartella
Chi non può pagare subito può richiedere una rateizzazione con procedura semplificata. Fino a 120 rate (10 anni), senza obbligo di garanzie patrimoniali per importi sotto i 60.000 euro. Inoltre, è possibile chiedere una nuova dilazione anche per cartelle già oggetto di decadenza da precedenti piani.
Ma attenzione: molte cartelle risultano annullabili per vizi formali. Un errore di notifica, la mancanza di firma digitale o l’assenza del responsabile del procedimento possono invalidare l’atto. In questi casi, se il contribuente solleva l’eccezione entro i termini, la sanzione può decadere del tutto. Spesso questi difetti non sono segnalati e vanno individuati da un esperto o da un’associazione di tutela.
Le nuove regole rappresentano un’opportunità per chi vuole chiudere le proprie pendenze fiscali in modo sostenibile, ma è essenziale muoversi informati. Verificare il contenuto della cartella, le date e la correttezza della notifica può fare la differenza tra pagare tutto o ridurre (o annullare) l’importo dovuto.
Chi ha ricevuto cartelle negli ultimi anni dovrebbe controllare sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione se rientra in una delle nuove misure. Bastano SPID e codice fiscale per consultare la propria situazione debitoria. Il 2025 è un anno decisivo per voltare pagina con il Fisco, ma solo per chi si attiva in tempo.
