Palazzo di Brera Milano: l’arte, la storia, la sede della Pinacoteca

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Palazzo di Brera Milano
Palazzo di Brera Milano

Il Palazzo di Brera è un edificio storico sito in via Brera n. 28 a Milano, oggi sede di varie istituzioni tra cui l’Accademia di Belle Arti, la Biblioteca Nazionale Braidense e la Pinacoteca di Brera. Inoltre, ospita anche: l’Osservatorio Astronomico; l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere; l’Orto Botanico; e l’Istituto di Fisica Generale Applicata. 

Ingresso Palazzo Brera Milano Pinacoteca
Ingresso Palazzo Brera Milano Pinacoteca

 

Per scoprire le origini bisogna riportare indietro la macchina del tempo al 1201. Allora, dove oggi sorge l’attuale Palazzo di Brera, c’era solamente una braida o bera, vale a dire un terreno incolto, un’ortaglia ai confini cittadini. E fu allora che un tale Algiso Guercio donò il suo appezzamento all’Ordine degli Umiliati.

Questi erano una congregazione monastica fondata sui principi dell’umiltà e della austerità, quotidianamente tradotti nel lavoro, in contrasto con lo sfarzo e la sontuosità della Chiesa. Ma in parallelo avevano intrapreso una proficua attività nel settore della lana, senza dimenticare la florida attività bancaria.

 

Biblioteca Nazionale Braidense
Biblioteca Nazionale Braidense

 

 

Palazzo Brera: la disgregazione dell’Ordine degli Umiliati

Il gruppo si disgregò nel Cinquecento, quando i rappresentanti vennero accusati di simpatie per le idee protestanti di Calvino. Si imputò loro ogni colpa. Nel 1560 fu nominato cardinale e protetto dell’ordine il nipote di Papa Pio IV, che scaturì il moto di ribellione degli Umiliati. Scoppiò la guerra. E nel 1571, all’annuncio dell’istanza avanzata a Roma da Carlo Borromeo, ormai arcivescovo di Milano, per la soppressione dell’ordine, uno dei membri, il Farina, al secolo Gerolamo Donato, tentò, inferocito, di infliggere un colpo d’archibugio al nemico. 

Il colpo andò a vuoto ma l’attentato causò una repressione durissima, infatti Gerolamo Donato, insieme ad altre tre frati, fu giustiziato, e mediante una bolla di Papa Pio V il 7 febbraio 1571 l’organizzazione fu soppressa.

Il Cardinale Borromeo aveva avuto l’ultima parola e, tolti di mezzo gli Umiliati, donò il complesso monastico di Brera all’Ordine dei Gesuiti, incaricati di costituire una scuola di istruzione superiore per la nobiltà e il clero. Detto altrimenti, una scuola frequentata dall’alta società. 

 

Scoperta una cometa

Tuttavia, doveva coesistere con una dottrina di severa penitenza, uno stile di vita morigerato, senza eccessi di nessun tipo, in linea al tipico costume gesuitico.

Effettivamente i Gesuiti crearono una grande scuola umanistica a Brera, dove s’insegnava la teologia, la retorica, il latino, la filosofia, ma anche l’astronomia e le scienze.

Stando alla tesi comunemente accettata, l’osservazione astronomica era accessoria agli insegnamenti della materia. Dai tetti del Collegio sicuramente i frati la praticavano, avvalendosi di piccoli telescopi. Ma nel 1760 due padri gesuiti, Domenico Gerra e Giuseppe Bovio, scoprirono una nuova cometa e la scoperta fece clamore. 

 

Poiché l’attività di ricerca scientifica dava ottimi risultati, il rettore di allora, padre Federico Pallavicino, stabilì di arricchirla con un vero e proprio osservatorio. Da quello di Marsiglia, attivo dal 1702, chiamò Luigi La Grange e gli commissionò il compito di fondare la specola braidense che, già dall’anno seguente, garantì interessanti risultati e misurazioni meteorologiche. 

 

L’avvistamento di Marte

Apportò un decisivo contributo anche Ruggero Boscovich, padre gesuita nonché docente di matematica all’università di Pavia (allora unico ateneo in Lombardia), ritenuto il co-fondatore della Specola di Brera. Si deve infatti a lui il progetto della torretta dell’osservatorio. Eppure la soppressione dell’Ordine dei Gesuiti disposta da Papa Clemente XIV nel 1773 costrinse ogni frate ad andarsene. 

Sia l’Osservatorio sia lo stesso Collegio finirono sotto controllo del governo austriaco, il quale approvò l’iniziativa di Boscovich. 

 

In seguito all’ingresso vittorioso di Napoleone a Milano nel 1796 fu fondata la prima Repubblica Cisalpina che destinò ingenti fondi per l’acquisto di attrezzature scientifiche di eccellente qualità. Più o meno la torretta originale di Boscovich rimase fino al 1880, quando il grande astronomo Giovanni Schiapparelli ordinò di smantellarla così da installarvi la sua nuova cupoletta mobile: da qui osservò Marte. 

 

Palazzo di Brera, la Pinacoteca: tra Modigliani, Caravaggio e Picasso

Nel mentre, il Piermarini diede avvio alla ristrutturazione del Palazzo di Brera. Sistemò il portale d’ingresso, il cortile e la biblioteca, che divenne la Biblioteca Nazionale Braidense. Nel 1776 furono istituite la Società Patriottica (poi Istituto Lombardo di Scienze e Lettere) e l’Accademia di Belle Arti. Ma non solo.

L’Osservatorio fu infatti potenziato e l’Orto Botanico strutturato. Accanto all’Accademia, per volere dell’imperatrice Maria Terese d’Austria, sorse la Pinacoteca, inaugurata allo scopo di raccogliere grandi opere da prendere a riferimento per la formazione didattica degli studenti. 

 

Con l’ascesa del Bonaparte l’antica chiesa degli Umiliati, Santa Maria di Brera, fu abbattuta senza particolari remore per dare spazio alla vasta collezione di cimeli trafugati da chiese e conventi soppressi dal regime francese. I pezzi migliori furono spediti a Parigi, nacquero le grandi gallerie d’arte italiane e la Pinacoteca di Brera salì alla gloria.

Oggi, nelle sue quasi quaranta sale, si possono ammirare opere dei maggiori artisti di ogni epoca, tra cui: Bellini, Boccioni, Canaletto, Caravaggio, Carrà, Piero Della Francesca, El Greco, Hayez, Mantegna, Modigliani, Picasso, Raffaello, Rembrandt, Rubens e Tintoretto. Per maggiori informazioni sulla Pinacoteca di Brera (trasporti compresi) consultare il sito pinacotecabrera.org.