Palazzo dal Verme Milano: dimora di una delle più potenti famiglie

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1891
Palazzo dal Verme Milano
Palazzo dal Verme Milano

Il Palazzo dal Verme fu la dimora nobiliare di una delle più potenti famiglie della corte sforzesca e viscontea del Quattrocento. Costruito verso fine secolo per volere di Luigi Dal Verme (realizzazione poi portata avanti dal figlio Pietro e dal nipote Federico), che nelle guerra tra la Francia e gli Sforza fu a questi fedele, la facciata non suscitava interesse: tre piani e tredici aperture, a intonaco colorato simulante un parametro di mattoni a vista. 

 

Per un portale arcuato, attraverso un androne con lunette di volta, poggianti su capitelli pensili arieggianti l’ordine corinzio, si scendeva fino in cortile, la cui superficie è leggermente più bassa rispetto al suolo stradale.

Il cortile, con portico di quattro arcate per lato, è l’unico residuo rimasto nel corso del tempo, senza subire modifiche radicali. Gli architetti hanno sempre preferito preservarlo, anziché stravolgerlo, del resto si tratta di una delle opere dal miglior gusto rinascimentale. Le colonne sono a fusto di serizzo, con basi del medesimo materiale, con foglie di protezione fra il toro e il plinto. L’archirivolto, di cotto a tre fasce, presenta un disegno uniforme a foglie d’acanto. 

 

Targhe a testa di cavallo adornano i capitelli di pietra di Angera di forma corinzia, scolpite in segni araldici durante la Repubblica Cisalpina. Le ghiere d’arco sono di cotto; nei tondi pennacchi di marmo incorniciati di cotto figurano, alternati con targhe araldiche, i profili di personaggi sforzeschi, in bassorilievo.

Sulle targhe sono incise le imprese compiute dalla famiglia Dal Verme e l’immagine del cane col laccio al collo. Il cornicione, sempre di laterizio, della parte sovrastante il portico, tra baccelli ornamentali si scorgono delle figure di delfino; l’altra fascia superiore è dipinta e dentellata. 

 

Simili nelle forme a quelli delle arcate, altrettanti capitelli pensili fanno riscontro, sulle pareti di fondo, alle colonne del portico: in parte originali, in parte rinnovati in seguito alla restaurazione. Una vivace decorazione pittorica, eseguita sulle tracce dell’originale,venuta alla luce, connota le volte del portico, le arcate, gli intradossi degli archi, la cornice, il fregio della cornice stessa, i toni a bassorilievo. 

 

Nelle volte sono contemplate finte finestre circolari aperte sul cielo, nastri svolazzanti, rosoni, corone; sugli intradossi degli archi rosoni in riquadri azzurro-cupo. Sulle pareti di fondo del portico graffiti di moderno sviluppo architettonico.

Nel sottoportico, davanti all’ingresso, era murata una lapide di marmo di Candoglia che ricorda i restauri eseguiti nel 1914 da Jeanette Dal Verme. All’esterno, sul lato destro dell’ingresso, un’altra lapide ricorda che nella abitazione visse e morì il generale Dezza.

Giunto in ottime condizioni fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i bombardamenti del 1943 causarono gravi danni al Palazzo Dal Verme, da cui si salvarono esclusivamente l’ingresso con gli affreschi e il bel porticato interno. 

 

Chi era Luigi Dal Verme

 

Luigi Dal Verme o Alvise Dal Verme, figlio del celebre condottiero Jacopo Dal Verme, seguì dapprima le campagne di quest’ultimo; e poi combatté nella guerra contro Giovanna II di Napoli in compagnia di Muzio Attendolo Sforza.

Successivamente lo assunsero i bolognesi e la Repubblica di Venezia. Dopo essere passato alle armi nella guerra tra la Repubblica di Firenze e Filippo Maria Visconti, duca di Milano, quest’ultimo lo nominò conte di Bobbio e Voghera, inoltre gli concesse il feudo di Castel San Giovanni ed altri minori. 

 

Nel 1437 tornò in Lombardia e, insieme a Niccolò Piccinino, difese Bellinzona con successo, ma venne poi sconfitto a Orzinuovi e Soncino. Una volta conquistata Padova, nel 1405, la Repubblica di Venezia gli confiscò il podere fortificato detenuto nella zona di Pontecasale; nel 1440 il terreno fu messo in vendita e oggi vi sorge Villa Garzoni.

Nel 1446 Luigi Dal Verme assediò, con Francesco Piccinino, la città di Cremona per conto dei Visconti, tuttavia dovette cedere dinanzi alla forza di Scaramuccia da Forlì con le truppe delle veneziane.

In seguito fu comandante in capo dell’esercito estense. Dall’Attendolo Luigi Dal Verme fu sconfitto a Monza Brianza. Quando la Repubblica Ambrosiana venne proclamata nel 1447, si trovò accanto a Francesco Forza, contribuendo alla sua conquista di Milano. Concluso lo scontro, il Dal Verme ottenne da lui la conferma del feudo in Lombardia. 

 

Come arrivare a Palazzo dal Verme

 

Servendosi del servizio della metro è possibile arrivare a Palazzo dal Verme prendendo la linea M1 (rossa), con fermata a Cairoli. Altrimenti, per pianificare un percorso, è possibile consultare il portale ufficiale di ATM, la società che amministra e gestisce il trasporto pubblico della città. Ora appartenente ad una compagnia di assicurazioni, la struttura è stato incorporata in un complesso moderno.